E sono proprio contenta di ritornare a scrivere, ma sopratutto a parlarvi di un'altra parte di Expo 2015 (Un po’ come l’ho visto io). Non aspettavo altro. Siamo pronti a partire di nuovo? Andiamo allora.... Un momento però, prima di riprendere il viaggio verso vari padiglioni, fermiamoci un attimo all’entrata (per chi arriva dalla metrò) dove incontriamo i “Guardiani del cibo”, delle statue immense (ancora più di quanto ci immaginiamo prima di vederle direttamente dal vivo) raffiguranti l’alimentazione e il cibo offerto dalla terra, realizzate dal premiato Dante Ferretti. Un popolo composto da 20 statue, alte 3,5 m che richiamano le sembianze dei ritratti burleschi dell’artista milanese Arcimboldo. Sette soggetti diversi, ognuno richiamante un alimento ben preciso in un interpretazione più umana. Ma ora continuiamo il nostro viaggio. IRLANDA. Si sa l’Irlanda è un paese ricco di risorse naturali, di verdi pascoli puri e feritili ed è infatti quello lo spirito con cui si vuole proporre (anche a chi, un po’ come me, ha potuto viaggiare per le vie dell’Irlanda solo attraverso i libri di scuola o tramite foto presenti sul web) al mondo. Vuole far vedere le risorse che può offrire, il patrimonio storico del paese, la cultura contemporanea, la cucina, ma soprattutto la loro ospitalità. Non solo però, vuole anche trasmettere a chi lo visiterà il “miglioramento continuo” del comparto agroalimentare. Infatti gli irlandesi si sono sottoposti volontariamente ad un programma di verifica continuo dei parametri di sostenibilità. Un impegno voluto soprattutto per migliorarne la qualità, la sicurezza alimentare, l’utilizzo dell’acqua, ecc. Ma ricordiamo una cosa molto importante: lo scopo del progetto è quello di rendere l’Irlanda a livello mondiale un produttore sostenibile di alimenti e bevande. NEPAL.
Quest'anno il paese del Nepal è stato distrutto dal terremoto del 25 Aprile, per ciò il padiglione è stato chiuso fino a tempo fa. E’ un paese con un economia principalmente agricola e industriali. Il vero problema però è quello della produzione di cibo, che non è mai abbastanza per soddisfare il passo veloce della crescita demografica. Un altro problema che ne deriva è senz’altro un’ irrigazione mancante dei campi agricoli, cosi come la produzione di energia. Da qui parte la decisione di partecipare all’esposizione, per cercare di aumentare l’attenzione sul bisogno di nuovi programmi di sviluppo, cosi da garantire a ogni persona la quantità di cibo di cui ha bisogno. Dobbiamo anche ricordare che vanta un alto tasso di biodiversità, dovuto alle condizioni climatiche favorevoli e alla disponibilità di acqua corrente proveniente dai ghiacciai della catena montuosa. Il Padiglione ricorda la forma del mandala, il diagramma circolare composto dall’unione di figure geometriche che richiama il cerchio della vita e l’atmosfera creata è quella degli antichi insediamenti delle valli di Kathmandu, caratterizzati da porticati e templi con colonne intagliate a mano.
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Artista, 20 anni. Archives
Luglio 2017
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